Claudia è stata uno dei casi più difficili in assoluto con il quale lavorare, ma con grande soddisfazione di entrambe, insieme abbiamo raggiunto dei traguardi non indifferenti. Vi racconterò la sua storia, cercando di non annoiarvi troppo con i tecnicismi.
Claudia ha vissuto un’esperienza traumatica nella sua adolescenza e quest’esperienza l’ha portata allo sviluppo di un terribile disturbo alimentare, l’anoressia che si è protratto per anni. La malattia ha avuto ripercussioni non indifferenti dal punto di vista della salute: diminuzione dell’attività tiroidea, totale perdita delle mestruazioni, densità ossea diminuita a livelli di una donna in menopausa e tanti altri problemi.
Quando il suo peso corporeo è sceso sotto i 40 kg, ha deciso che ne ha abbastanza e ha iniziato la terapia. Una volta terminata la terapia ha deciso di riprendere la sua vita nelle sue mani, di intraprendere uno stile di vita sano, riprendere peso, ricostruire massa muscolare e riacquistare la sua salute.
Così si è rivolta a un centro di Personal Training. Nonostante avesse terminato la terapia per disturbi alimentari, psicologicamente era ancora molto fragile, piena di pregiudizi nei confronti di diversi alimenti, non avendo ancora riacquistato il senso di fame e sazietà, non aveva idea delle quantità di cibo giuste per il suo corpo, quindi si è fidata ciecamente del Personal Trainer che la seguiva.
Non amo parlare male di altre persone, ma questo PT non solo è un professionista incompetente, ma anche una persona terribile. Conoscendo la condizione fragile di Claudia, le ha prescritto una dieta fatta di merluzzo, insalata e mandorle (5 mandorle come spuntino, per esattezza).
Situazione altrettanto tragica dal punto di vista dell’allenamento. Claudia si porta dietro sin dall’infanzia squilibri posturali gravi che non sono mai stati curati: scoliosi dorsale e lombare, ginocchia valghe e piedi piatti. Quindi il suo PT ha pensato bene di metterla nelle macchine isotoniche ad eseguire centinaia di ripetizioni, piuttosto di rafforzare i muscoli antagonisti in modo da aiutare il suo corpo ad acquisire maggiore mobilità.
Non avendo nessun esperienza precedente, né un punto di riferimento al quale paragonarsi, Claudia ha protratto questa collaborazione per più di un anno, finché la sua amica Khrystyna, mia allieva, non l’ha convinta che quello che sta facendo è completamente sbagliato. Cosi Claudia mi ha contattata e abbiamo iniziato a lavorare insieme.
Dopo aver calcolato il suo introito calorico giornaliero abbiamo visto che non superava le 900 kcal al giorno, la quantità di grassi non superava i 20 grammi giornalieri, mentre i carboidrati si aggiravano intorno ai 50 grammi al giorno. Non c’era da stupirsi del fatto che aveva sempre freddo, anche in estate, aveva raggiunto un punto di ipotiroidismo subclinico, ovvero l’attività tiroidea era rallentata, ma non a tal punto da dover compensare con cure farmacologiche e quindi Claudia passava le giornata a sentirsi infreddolita, stanca e aveva difficoltà a concentrarsi.
Pian piano abbiamo aumentato le calorie fino a raggiungere i seguenti numeri:
Kcal – 1735 kcal
Proteine – 90 grammi
Grassi – 75 grammi
Carboidrati – 175 grammi
Ma non è stato per niente facile. Inizialmente ho cercato di aumentare principalmente i carboidrati tenendo i grassi a 40-50 grammi, ma Claudia non riusciva a digerire i carboidrati, non riusciva ad andare in bagno e il suo addome era estremamente gonfio e dolorante tutto il giorno, cosi senza modificare l’introito calorico totale, ho sostituito gradualmente una parte di carboidrati con grassi ed il aumento del suo peso corporeo si è ridistribuito su tutto il corpo e la digestione è migliorata.
Dal punto di vista dell’allenamento, data la sua scarsissima densità ossea era di fondamentale importanza allenare la forza, ma allo stesso tempo non potevamo farlo per via dei suoi squilibri posturali, sarebbe stato non solo controproducente ma anche rischioso.
Così ho deciso di lavorare per gradi. Il primo obiettivo è stato quello di sviluppare un minimo di forza, ma utilizzando macchine isotoniche in palestra: Chest Press, Shoulder Press, Leg Press, Hack Squat, Lat Macchine, Pulley e Leg Curl eseguendo gli esercizi un lato alla volta in modo da sviluppare la forza in ugual modo da entrambi i lati del corpo. Ogni esercizio veniva eseguito due volte a settimana, 3 serie da 6 ripetizioni per esercizio. Visto che fino a questo punto Claudia aveva eseguito miliardi di ripetizioni con carichi ridicoli, già con questo allenamento minimal che più minimal non si può, la sua massa muscolare era aumentata di 2kg.
Il secondo obiettivo era quello di correggere per quanto possibile la sua postura. Per quanto riguarda l’allenamento del dorso, abbiamo inserito dei movimenti unilaterali di trazione verticale per il lato destro e trazione orizzontale per il lato sinistro in modo da dare supporto muscolare alla schiena. Inoltre ci siamo concentrate tantissimo sullo sviluppo della forza dei glutei in quanto essendo muscoli extra rotatori correggono le ginocchia intra ruotate.
Il terzo obiettivo era quello di riuscire ad allenarsi come una ragazza normale e non come una malata com’era trattata fino a poco tempo fa. Quindi abbiamo inserito dei esercizi multiarticolati come squat e affondi, ma con manubri, senza tenere il bilanciere sulla schiena, ponte da terra, Hip Thrust, RDL, Military Press, rematore e via dicendo, con l’accordo che se qualunque esercizio causasse sconforto o dolore, interromperà subito l’esecuzione e me lo riferirà in modo da poter trovare un sostituto.
Dal punto di vista della salute, il metabolismo si era attivato, erano anni dall’ultima volta che Claudia si sentiva tanto piena di vita, gli esami del sangue andavano benissimo, i dottori, ai quali Claudia ha riferito il programma di allenamento e nutrizione e allenamento che sta seguendo, erano molto soddisfatti dei suoi risultati, tuttavia il ciclo mestruale non arrivava.
Claudia si era rivolta ad una specialista e la sua diagnosi era Amenorrea Ipotalamica. E’ una condizione dove il corpo della donna somatizza lo stress psicologico. Pensandoci bene, in antichità, nei periodi di stress (fame e pericolo per la vita) non avrebbe avuto nessun senso per il corpo della donna rimanere fertile. Anche oggi, nonostante abbiamo case calde dove vivere e cibo nelle dispense, il nostro corpo percepisce lo stress psicologico come pericolo per la sopravvivenza. E nonostante il corpo di Claudia era forte e nutrito da mesi, nella sua vita personale c’erano non pochi problemi da risolvere. Cosi lei, che ormai aveva dimostrato in tutti i modi di volersi amare e prendersi cura di sé stessa, ha fatto un passo difficile, se non il più difficile, ha eliminato tutte le persone tossiche dalla sua vita, ha tagliato i ponti nelle relazioni, anche molto intime e ha cambiato lavoro.
Tre mesi dopo il ciclo mestruale è arrivato ed è tornato regolare tutti i mesi, come un orologio.
A questo punto Claudia non è più la stessa ragazza insicura, impaurita e debole di prima, oggi Claudia è forte, felice e consapevole di sé stessa.
Ed ecco la trasformazione di Claudia tradotta in numeri: